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Ricominciando da capo con un nuovo triennio d’addestramento

 

Siamo molto grati di annunciare l’inizio in quest’anno 2017 del nuovo ciclo d’addestramento che consisterà, piacendo al Signore, di altri tre anni. Il tutto riparte con il certificato di predicazione espositiva. Consultate il sito web dell’Accademia per visualizzare il programma per l’anno 2017. Che il Signore benedica gli uomini e guide di chiesa che Egli attirerà all’Accademia in questo nuovo triennio affinché siano completi e ben preparati (2 Tim 3:17).

Ricordando la Riforma Protestante e rinnovando l’impegno di fede dei riformatori

 

In questo nuovo anno 2017 la Chiesa ricorda la Riforma Protestante. Circa cinquecento anni fa il mondo fu incendiato attraverso la riscoperta della dottrina della giustificazione per fede. L’uomo dietro questa riscoperta non era altro che un semplice monaco tedesco di nome Martin Lutero. Tutto iniziò mediante la conversione di Lutero stesso. Come avvenne la salvezza nella vita di Lutero? Cosa lo portò dal buio e dalle tenebre delle opere e del sistema sacramentale alla verità e salvezza di Dio nel vangelo? Per Lutero avvenne come Dio ha stabilito che avvenga per tutti: attraverso la Sua Parola, mediante lo studio della Bibbia. La dottrina e la teologia della salvezza presenti nella Scrittura colpirono Lutero fino a trasformarlo e portarlo alla conversione. Il salmo 22 fu importante: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”

Lutero riconobbe una nuova immagine di Cristo. Lo studio di Paolo nella sua lettera ai Romani fu per Lutero d’inestimabile valore. Lutero agonizzò; Lutero lottò con il significato della parola giustizia usata da Paolo in Romani 1:17: la giustizia di Dio… Era un’espressione che fino a quel momento gli aveva incusso terrore. La giustizia di Dio era punitiva, cioè quella perfezione rivelata attraverso la legge di Dio che puniva il peccatore per i suoi peccati e per la sua incapacità d’adempiere la legge. Tuttavia studiando e ristudiando l’espressione anche nella sua lingua originale, vale a dire in greco, Lutero fu illuminato. Di quest’esperienza scrive egli stesso:

“Desideravo appassionatamente capire l’epistola di Paolo ai Romani ma una sola espressione impediva questa comprensione, cioè ‘la giustizia di Dio’. Io intesi questa giustizia come il fatto che Dio è giusto e agisce giustamente punendo l’ingiusto. La mia situazione era proprio questa. Come monaco ero impeccabile. Eppure rimasi davanti a Dio come un peccatore con una coscienza agitata. Non avevo nessuna fiducia che il mio merito L’avrebbe calmato. Dunque, io non amavo un Dio giusto ed adirato. Invece L’odiavo e mormoravo contro di Lui. Tuttavia continuavo ad aggrapparmi al caro Paolo e desideravo tanto capire cosa intendesse. Giorno e notte ho meditato finché ho visto la connessione tra la giustizia di Dio e la dichiarazione ‘il giusto per fede vivrà’. Poi ho compreso che la giustizia di Dio è quella giustizia che mediante la pura grazia di Dio ci giustifica attraverso la fede. Da lì mi sentii rinato e sentii di aver attraversato le porte del paradiso. Tutta la Scrittura prese un nuovo significato; mentre prima la frase ‘la giustizia di Dio’ mi riempiva d’odio ora era ripiena d’inesprimibile amore. Questo passo di Paolo divenne per me una porta per il cielo.”

L’Accademia si propone di ricordare nel 2017 la riforma e i riformatori. Lutero fu uno dei più importanti secondo la storia. Tuttavia, ci furono anche riformatori italiani che come Lutero abbracciarono la dottrina della giustificazione per fede attraverso la Parola di Dio. L’Accademia non intende ricordarli soltanto, ma si propone di seguire il loro impegno di fede, cioè una fede caratterizzata dal primato della dottrina e della predicazione della dottrina biblica. La dottrina suscitò la riforma non Lutero. Infatti, Lutero stesso a questo proposito disse: “La Parola ha fatto tutto; io non ho fatto niente”. Pregate insieme a noi affinché queste parole si avverino sempre di più per quanto riguarda le nostre vite cristiane, le nostre chiese, e i nostri ministeri.